Perché sostengo Andrea Orlando
Ho accolto con favore la candidatura di Andrea Orlando a
segretario del Pd.
Andrea Orlando è uno dei ministri degli ultimi due governi
Renzi e Gentiloni che ho apprezzato di più sia per il lavoro svolto sia
per i toni che ha tenuto. La sua candidatura
è una boccata di ossigeno che spero ci permetterà, dopo settimane di dibattito
interno, di superare la logica del renzismo e antirenzismo. Tale logica
rischiava, con le sole candidature di Renzi ed Emiliano, di caratterizzare
questa tornata congressuale.
Dispiace che l’anteprima di questo congresso sia stata la
scissione o l’abbandono di alcuni dirigenti e parlamentari del nostro Partito.
Un abbandono che non fa bene né al PD, né al centrosinistra, né tanto meno al
Paese.
Dopo la Brexit, le elezioni statunitensi, la sconfitta
referendaria una discussione chiara sui programmi e sulle visioni è necessaria
e doverosa ed il luogo di questa discussione non può che essere il congresso
che rimane la sede più adatta ed opportuna.
I temi da affrontare sono tanti e alcuni molti difficili
anche perché viviamo in tempi dove i cittadini vedono il futuro pieno di
incertezze e ciò li porta a vivere il presente in uno stato di paura: paura
dell’altro, paura del domani, paura del sistema economico.
Viviamo in tempi dove il Presidente cinese per la prima
volta si presenta al forum di Davos per difendere la globalizzazione, mentre il
Presidente americano sogna di far tornare grande l’America attraverso il
protezionismo economico e la chiusura delle frontiere.Tutto questo si sta
sviluppando in un 2017 che sarà cruciale per l’Europa: un’Europa che ancora non
ha deciso dove andare, ma soprattutto cosa fare e come comportarsi di fronte a
questi grandi mutamenti.
Occorre come Italia affrontare alcune questioni che non
possono più esser rinviate: tra tutte l'alto debito pubblico, la crescita che va
rafforzata e consolidata con politiche mirate, l'emergenza sociale, il fenomeno
migratorio e la lotta al terrorismo.
Ecco, bisogna su questi temi rilanciare la nostra
discussione. Il PD deve sfruttare questa occasione per provare a parlare al
Paese più che a se stesso, partendo da quello che di buono è stato fatto in
questi anni di Governo.
Servirà anche una discussione sullo stato del Partito che in
questi anni ha lasciato al governo la difesa e la spiegazione delle riforme e
dei provvedimenti messi in campo. Un Partito che in alcuni territori rimane
ostaggio di vecchi notabili che bloccano ogni attività e sviliscono la nostra
rappresentanza e il nostro essere comunità.
Serve rifondare il PD, ripartendo anche dal progetto
originario, per rilanciare l'azione riformatrice e far fronte alle sfide che il
nostro tempo ci impone.
Il Paese ha bisogno del nostro partito, del
centrosinistra unito per arginare il fenomeno dei cinque stelle e del
sovranismo importato dalla destra nazionale.
Per questo domani 4 marzo alle ore 11:30 sarò al circolo
ARCI Alberone insieme a tanti amici e compagni per lanciare la campagna di
Andrea Orlando in Provincia di Pisa.
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