Cronache di una campagna elettorale.

In questi mesi ho girato molto ed ascoltato tanto. Ho portato e sostenuto le ragioni del Sì ovunque al mare, in montagna, nei luoghi di studio, di lavoro, nelle piazze, per le strade e nei mercati.
É stata una campagna difficile, per me la più difficile. 
Ho provato a stare nel merito della riforma semplificando ed approfondendo laddove fosse necessario. Insieme ad un gruppo di ragazzi, che non smetterò mai di ringraziare, abbiamo fondato due comitati, raccogliendo adesioni sopratutto tra i più giovani.
Sono ragazzi, bravi e preparati, prestati alla politica che si sono impegnati in una battaglia che a tratti é stata ed é generazionale.
Loro sono il volto migliore della società. Sono i compagni di strada che ognuno vorrebbe avere.
In questa campagna, che piú che una campagna é stata una battaglia -non una guerra-, ho conosciuto tante persone estranee alla politica che hanno deciso di darci una mano perché quest'appuntamento é importante per il futuro nostro Paese, dei giovani, dei bambini, di quelli che devono ancora nascere e, non ultima, della politica.
Questa campagna personalmente mi ha dato tanto. Porterò sempre con me i ringraziamenti ricevuti dopo i confronti o le iniziative, le stanze, le aule, i circoli, i bar piene di persone convinte o dubbiose, perché una vittoria l'abbiamo già avuta, le persone sono ritornate ad appassionarsi alla politica, questo é un merito che va riconosciuto ad entrambi gli schieramenti.
Così come ricorderò l'ora e mezza passata in piazza a confrontarmi con un ragazzo del no, le videochiamate con gli amici lontani che avevano deciso di votare no, quelli che "é la più bella del mondo" ma non l'hanno nemmeno letta, quelli che "sei qui perché ti pagano", quelli che "se vince il sì arriva la dittatura".
Infine e non da ultimo ricorderò le notti passate a recuperare i capitoli rimasti indietro, i ritardi ogni mattina a lezione, le corse per i volantinaggi e per attaccare le locandine, sistematicamente strappate da quelli del no, i caffè raffreddati causa telefonate che da brevi diventavano lunghissime, le ore di sonno perse, gli esami posticipati e gli esami anticipati.
Ma non é importante ció che trovi alla fine di una corsa, ma cosa hai provato mentre correvi. Naturalmente si corre per vincere.
Per cambiare domani #BastaUnSì

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