Commisione Juncker, per i socialisti il cammino parte in salita

Qualche giorno fa il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha presentato in conferenza stampa la nuova commissione europea frutto del compromesso tra PPE(vincitore delle elezioni), PSE e ALDE.
Dei 28 commissari:13 fanno parte del PPE, 8 del PSE, 5 ALDE e 1 dell’ECR(conservatori inglesi); 9 le donne(di cui 3 Vicepresidenti)il minimo sindacale, alle quali però sono stati affidati portafogli di grande importanza:dalla politica estera all'industria passando per il mercato del lavoro e le politiche sociali.
Una commissione più politica e meno tecnica, rispetto alla Commissione Barroso, composta da ex primi ministri, ex ministri, ex commissari europei e diversi deputati ed eurodeputati. Ma il vero cambiamento è dato dal ruolo di filtro che svolgeranno i Vicepresidenti, la Commissione Juncker infatti avrà 7 Vicepresidenti, cioè 6 più l’Alto Rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini , i quali avranno il compito di coordinare e organizzare il lavoro dei diversi portafogli, e di bloccare l’iniziativa legislativa. Qualsiasi proposta prima di essere discussa o approvata dovrà passare il vaglio della Vicepresidenza. Quattro i gruppi di lavoro che saranno guidati dai Vicepresidenti: Occupazione, crescita e investimenti sarà coordinato e guidato dal falco finalndese Jyrki Katainen; mercato unico digitale sarà coordinato e guidato da Andrus Ansip; Unione energetica sarà coordinato e guidato da Alenka Bratusek, Unione monetaria sarà guidato e coordinato da Valdis Dombrovskis.
Nessuno dei gruppi di lavoro sarà guidato dai socialisti, e anche l’importante nomina del francese Pierre Moscovici a commissario degli affari economici e finanziari rischia di essere messa in ombra dal falco Katainen.
In questi giorni diversi membri del PSE a partire dal Presidente del gruppo Gianni Pittella hanno espresso non poche perplessità su alcune nomine fatte da Juncker, solo per citarne alcuni: Tibor Navracsis(Educazione, Cultura e Cittadinanza) ministro del governo ultra nazionalista e autoritario di Orban che ha cercato di mettere sotto controllo la stampa, la magistratura e altre istituzioni e per questo messo sotto accusa dalla stessa UE, il britannico Johnatan Hill(Servizi Finanziari), lobbista, uomo vicino alla City di Londra, Miguel Arias Canete(Energia ed Ambiente) sul quale grava un conflitto di interessi(ahimè Berlusconi non è l’unico) essendo detentore insieme alla sua famiglia di quote societarie in diverse società petrolifere, nomina che ha mandato su tutte le furie il neo segretario del PSOE Pedro Sanchez il quale ha deciso che dopo il no all'elezione di Juncker, i socialisti spagnoli voteranno contro anche la sua commissione, a questi potrebbero presto aggiungersi diversi parlamentari italiani e francesi. E l’elenco potrebbe continuare.
Il gruppo socialista ha già dichiarato che valuterà con estrema attenzione ogni singola audizione(audizioni che si svolgeranno dal 29 settembre al 7 ottobre a Bruxelles), infatti i commissari designati dovranno passare all'esame delle commissioni parlamentari competenti, prima del voto di fiducia della plenaria di Strasburgo. Alla fine di tutto ciò conosceremo il programma della nuova Commissione, che si insedierà il primo di novembre, solo allora potremmo dire se l’Europa cambierà rotta o continuerà sulla strada dell’austerità e del rigore.
Ma per i socialisti il cammino parte in salita.

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