Il Pd(finalmente!) aderisce al Pse.
La direzione del Pd con 121 si, 1 contrario e 2 astenuti
approva l'adesione del Partito Democratico al Partito Socialista Europeo. Era ora! Dopo anni di discussioni, confronti, articoli, interviste il Pd entra come membro permanente nel Pse.
Come giovane democratico e come tesserato del Pd ho sempre sostenuto
l'adesione del Pd al Pse. L'Europa di oggi non è quella dei padri fondatori, ma
l'Europa dei tecnocrati, dei commissari e dei banchieri, non è l'Europa della
solidarietà ma dell'austerità, della cooperazione ma della competitività fra Paesi,
dell'economia sociale di mercato ma l'Europa del neoliberismo.
L'adesione al Pse è si un punto di arrivo, ma sopratutto un
punto di partenza, un punto di partenza per costruire un'Europa diversa.
Come avevo avuto modo di scrivere in un recente post e come è
stato ricordato oggi durante la direzione, il Pse nel congresso di Oporto ha
modificato il proprio statuto definendosi forza politica aperta a tutti i
partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica".
La nostra adesione rafforza il partito socialista e il sistema partitico europeo,
una forza del 30% non può e non poteva rimanere fuori dalle grandi famiglie politiche
europee. Da anni predichiamo il bipolarismo in Italia e dove "esiste"
non lo pratichiamo?
La nostra è un'adesione storica, perché avviene in un momento
economico e sociale drammatico, alle porte delle elezioni europee e della
presidenza italiana del semestre europeo che sarà guidata dal neo Presidente
del Consiglio Matteo Renzi nonché Segretario del Pd. Il nostro compito, la
nostra missione sarà quella di dare forza al Pse e alla presidenza italiana del
semestre europeo affinché questi abbiano la forza di rovesciare le politiche di
austerità imposte dalla Commissione e dalla Troika ai Paesi europei, che
malgrado i risultati disastrosi che hanno provocato all'economia dell'Eurozona,
continuano ad essere difese da Olli Rehn(e non solo), politiche che vorrei
ricordare hanno aumentato il debito pubblico, la disoccupazione, le
disuguaglianze e la povertà.
Insomma, nel Pse per un'Europa democratica, sociale e dei
popoli e non per morire socialisti.
Oreste Sabatino
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