Ad esempio a noi piace il SUD #9
La
crisi economica ha causato una corposa emigrazione dalla Campania negli anni
recenti, i dati dei neolaureati che hanno abbandonato tale Regione e più in
generale le prospettive economiche sia degli under 30 che in relazione alle
prospettive di reddito in relazione a quanto percepito dai propri genitori sono
assai severe, come testimoniato dai dati del recente rapporto Svimez.
La
Campania è una terra varia e bellissima: 6 siti tra i patrimoni Unesco,
enogastronomia, ambiente, cultura. La Campania è un luogo difficile in cui
vivere: povertà diffusa, clientelismo, stagnazione e familismo politico e, per
i giovani, il blocco drammatico dell’ascensore sociale.
A
tali difficoltà recentemente la Regione ha avviato una risposta sinergica con
il Governo, mirando a creare le condizioni per investimenti privati in progetti
ad alto contenuto tecnologico che lavorino in asse con le Università di questa
terra ed il capitale umano che le stesse forniscono.
Anzitutto
la Ios Developer Academy nei vecchi capannoni della Cirio a San Giovanni a
Teduccio, in partnership con la Federico II. Il primo anno di esperienza ha
offerto l’opportunità a 200 giovani di lavorare in un ambiente particolarmente
formativo, divisi in due gruppi per ciascun semestre, di cui il 75% campani. La
Regione ha annunciato lo stanziamento di 7 mln di euro per borse di studio per
mille studenti nei prossimi tre anni.
Poco
prima di Natale l’annuncio dei risultati dei 100 Under 30 che vi hanno lavorato
nel primo semestre: 10 app già pronte per il mercato, altre dieci in fase
avanzata di predisposizione, i complimenti di Gordon Shukwit responsabile delle
Academy nel mondo. Il progetto proseguirà incrementando i numeri delle persone
ammesse a 400 e 600 nei prossimi due anni, rispettivamente, con bando predisposto
nei prossimi mesi dalla Federico II.
La
spinta allo sviluppo in questo settore è stata, peraltro, incentivata ed estesa
anche ad altri ambiti: tra gli interventi predisposti dalla giunta regionale
nell’ultimo anno, oltre ad un piano di investimenti volto a fornire le
infrastrutture necessarie a progetti di rinnovamento industriale di questo
tipo, si è accompagnata la predisposizione della legge: “Manifattura Campania:
Industria 4.0”.
La
legge si inserisce nel percorso delineato dal Governo nazionale, anche
attraverso la ricezione delle linee guida dell’azione: un sistema di incentivi
alla ricerca ed ammortamenti, attraverso la sinergia con il sistema
universitario, attraverso la quale "La
Campania si candida ad essere la Regione pilota di questa nuova fase e, in
particolare, degli iperammortamenti per le imprese, del credito di imposta
incrementale per la ricerca, della finanza a supporto dell'Industria 4.0, dei
contratti di sviluppo e dell'ultimo miglio per connettere le imprese alla banda
ultra larga”, come sottolineato dall'assessore alle Attività Produttive,
Amedeo Lepore.
La
strategia scelta per uscire dalla stagnazione economica e dare risposte alle
criticità occupazionali del mondo giovanile si poggia quindi, anche, su un
piano di riconversione del settore manifatturiero in crisi verso modelli di
“fabbrica intelligente”, quale volano di crescita e sostegno di più ampi
settori economici.
Tale
indirizzo è, infine, confermato dal ruolo centrale svolto dalla manifattura
campana nell’ambito dei nuovi contratti di sviluppo sottoscritti dal Mise nel
recente dicembre, volti a finanziare sviluppo e ricerca di aziende di punta del
sistema italiano anche nell’ottica di un incremento dell’utilizzo di linee
produttive ad alto contenuto tecnologico. Dei primi 10 progetti finanziati
attraverso tale strumento, con stanziamento statale di 350 mln., 5 sono rivolti
ad aziende campane (Besana s.p.a., Garofalo s.p.a., Ge avio s.r.l., La doria
s.p.a., Cartiera confalone s.p.a.), a conferma del ruolo di leader nei processi
di investimento e riconversione di aziende attraverso partnership
pubblico-private che tale Regione ambisce ad assumere.
Le
problematiche della Campania sono innumerevoli ed assai note.
Le sue potenzialità, tuttavia, sono notevoli e molto spesso taciute: gli interventi di incentivo allo sviluppo industriale attraverso la valorizzazione del capitale umano ed assi sinergici tra privato e pubblico costituiscono un esempio di valorizzazione delle stesse. Non sufficiente ad essere una risposta alle esigenze complessive di un territorio tanto ampio e dalle ambizioni assai divergenti delle persone che lo abitano, ma senz’altro in grado di fornire un indirizzo sul percorso da intraprendere: emergere dalle politiche pubbliche di sovvenzioni pauperiste (che siano redditi minimi o “posti fissi” variamente assegnati), verso prospettive di sviluppo economico e industriale.
Le sue potenzialità, tuttavia, sono notevoli e molto spesso taciute: gli interventi di incentivo allo sviluppo industriale attraverso la valorizzazione del capitale umano ed assi sinergici tra privato e pubblico costituiscono un esempio di valorizzazione delle stesse. Non sufficiente ad essere una risposta alle esigenze complessive di un territorio tanto ampio e dalle ambizioni assai divergenti delle persone che lo abitano, ma senz’altro in grado di fornire un indirizzo sul percorso da intraprendere: emergere dalle politiche pubbliche di sovvenzioni pauperiste (che siano redditi minimi o “posti fissi” variamente assegnati), verso prospettive di sviluppo economico e industriale.
Mario Iannella
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