Ad esempio a noi piace il SUD #4

Le bellezze naturali e il patrimonio culturale, sia quello materiale che quello immateriale, hanno favorito, dall'inizio del nuovo millennio, la crescita del turismo in Puglia, con un forte incremento dei flussi turistici nazionali e stranieri. Secondo i dati Istat, la Puglia è stata la regione più dinamica degli anni Duemila.

Il mese di dicembre ha visto la pubblicazione, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, del dossier redatto dal Gruppo di lavoro permanente presso la Prefettura di Lecce sul turismo nel periodo 2009-2015 e dei dati dell'Osservatorio del Turismo della Regione Puglia, relativi ai primi dieci mesi del 2016.

Questi ultimi registrano una ripresa sia della domanda nazionale che di quella estera. Per quanto riguarda la prima, gli arrivi dall'Italia sono stati 2,6 milioni (+4,5 rispetto al 2015) e i pernottamenti 10,6 milioni (+2%). Gli incrementi degli arrivi (787mila, +13%) e dei pernottamenti (2,8 milioni, +8,3%) dall'estero hanno permesso di aumentare il tasso di internazionalizzazione (problema storico del turismo pugliese, in particolare salentino, insieme all'alta stagionalità) dal 21,8% del 2015 al 23,2%, con la media nazionale, ancora molto lontana, fissata al 49%. Tra i mercati esteri strategici per la Puglia, come nel periodo 2009-2015, si conferma la leadership della Germania, seguita da Francia, Regno Unito e Svizzera. Aumenta tuttavia l'appetibilità della Puglia per i mercati dell'Est.

                  
Per quanto riguarda il problema della stagionalità, l'obiettivo del Governo regionale, attraverso il piano strategico Puglia365, è quello di distribuire i flussi del mese di agosto sui mesi cosiddetti “spalla”, ossia da marzo a ottobre, sfruttando maggiormente il patrimonio artistico e culturale, al fine di migliorare anche le dinamiche occupazionali del settore. Gargano e Salento restano ancora le maggiori aree turistiche, rappresentando il 57% degli arrivi e il 68% dei pernottamenti sul totale regionale. In particolare, nelle prime 10 località per incremento delle presenze, sei appartengono alla Provincia di Lecce (Lecce, Melendugno, Salve, Porto Cesareo, Otranto e Ugento).
Per quanto concerne l'offerta delle strutture ricettive, continuano a crescere, per il settore alberghiero, la quota di agriturismi, case e appartamenti e B&B, in linea con la tendenza del periodo 2009-2015. Il dato rilevante infatti è che la Puglia, in controtendenza con i dati nazionali, è caratterizzata dalla forte presenza degli esercizi extralberghieri, tra i quali rientrano i Bed & Breakfast, gli alloggi gestiti in forma imprenditoriale (affitti) e gli agriturismi. In particolare, tra il 2009 e il 2015 la variazione percentuale degli esercizi extra-alberghieri è stata del +58,7 %, di molto superiore rispetto a quella delle strutture alberghiere (+6,5%) . Il dato nazionale invece registra una variazione percentuale negativa del -2,3% per gli esercizi extra-alberghieri. I datti ufficiali sono tuttavia inferiori rispetto ai dati reali per la presenza del fenomeno delle seconde case e del turismo sommerso, sui quali sarà necessario intervenire.

Come detto all'inizio, sono state le bellezze paesaggistiche e l'offerta artistica e culturale della Regione a fare da traino alla crescita del settore turistico e i dati di cui sopra rappresentano il frutto delle politiche regionali implementate nel nuovo millennio.

A mio avviso, tuttavia, ai fini della crescita del territorio, e del miglioramento della qualità della vita di chi questo territorio lo vive quotidianamente, non sono necessarie grandi infrastrutture (se non la rivalutazione del progetto della SS 275, al centro della cronaca per il ritrovamento di una discarica di rifiuti tossici lungo il tracciato, costi dilatati e norme bypassate), ma sicuramente un miglioramento dei servizi, in particolare quelli di trasporto, che permettano di ridurre i tempi di spostamento, facilitando il collegamento dall'Aeroporto del Salento di Brindisi con Lecce, e il capoluogo con la costa ionica, quella adriatica e il Capo di Leuca (magari con la realizzazione della metropolitana di superficie di cui spesso si è dibattuto).

Last but not least la questione ambientale: l'approdo di TAP, il gasdotto che arriverà nel Salento dall'Azerbaijan, nell'ottica della diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico voluto dall'Unione Europea, nel territorio di Melendugno, comune che vanta la Bandiera Blu, poteva essere un'opportunità per riconvertire Cerano e Ilva, che entrambe producono a carbone, riducendo l'impatto ambientale dell'opera sul territorio (che per la Regione è presente) e sugli abitanti, anche alla luce della emergenza tumori che assegna alla Provincia di Lecce il triste primato della più alta incidenza in Italia di tumori polmonari e della vescica. Gli sforzi della Regione devono orientarsi verso questa soluzione alternativa, nella speranza che non sia già troppo tardi.

Antonio Rizzello

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